L'altro sguardo

 


Brani estratti
Da L'altro sguardo (Baroni, Viareggio 1998)

...L'altro sguardo...


*

io non sono un desiderio imploso
e nemmeno una bruciante vendetta

Sono la necessità
che sopravvive ai sogni

*

io emigrante in terra di nessuno
coincidenza di opposti
convivo tra opposte polarità
io somma di numeri negativi
che fa sempre zero
luogo geometrico dove non mi incontro mai

oscuro presentimento fa di me un fuori legge
avverto clamore di poteri precostituiti
( non lavoro per bande
né per confraternite segrete)
-che sarà di me-

allaccio resistenze misteriose con gli angeli
per sollevarmi un pò da terra
ciclopica gravità mi sbatte al suolo
cado e mi rialzo con dignità
-almeno così m'illudo-

intanto la Storia passa sottotraccia
alla mia vita
ed io lancio per mare non informatico
segnali di vita in bottiglia cosmica

*

io sono
un'insostenibile bugia

un ghirigoro a lapis
sopra le certezze di un'adolescenza antica

io sono ciò che resta
del precipitato di nebbie alpine
corpuscolo di smog
atomo radioattivo cesio 173
sono la derivata alchemica
di un singhiozzo femminile
e una bestemmia paterna

sono la linea retta
fra due punti
A come abbandono
B come bambino

*

mi fanno paura la carne e il sangue
le pozzanghere scure
la notte dove tutte le vacche sono grigie
mi fanno orrore le siringhe
gli strumenti di tortura
la Prozac-felicità
e la porno-noia
Cosa ci rimane in fondo
che cosa ci consola
una sagace follia (?)

*

noi siamo ciò
che siamo stati

la memoria non serve a vivere
serve a non dimenticare
che siamo fallibili e soli
a scegliere fra luce e tenebra

noi torneremo sempre
nell'esatto punto
in cui è iniziato il nostro viaggio
condannati ad essere decisi
dagli eventi che ci hanno partorito

noi siamo l'amore e gli inferni domestici
da cui ci siamo illusi
di aver preso le distanze
in volo solitario

noi siamo sempre ciò che siamo stati
anche se ci merita un destino migliore

e la memoria serve solo a ricordarci
che il nostro viaggio è un eterno ritorno
dalla notte in corsa cieca incontro
a un'eterna notte

*

quando le parole annegano il discorso
meglio sostare sulla soglia del non dire
ad ascoltare il silenzio


* Beethoven , piano sonata n. 32, op 111, c minor