Il Basilisco

 

 


Brani estratti
Da Il basilisco (Edizioni del leone, Venezia 2006)

l'amante è più divino dell'amato
perché Dio è nel primo ma non nell'altro

(Platone  - Simposio)


  • Il basilisco

    ho incontrato il tuo occhio
    sulla soglia e sono morta
    morta di paura morta di voglia

    da qual momento in poi
    cessato mai ho d'amarti
    tu di perseguitarmi

    a stanarti tento
    con la penna del disamore
    straziarti vorrei che delle carni
    tue mai sazia mi sento
    T'offro in dono materia pulsante
    'per tua grazia ricevuta'
    parola distillata grondante

    a te consegno i resti
    del pasto inconsumato
    ed agli amanti degli amori
    incorporei surrogati devastanti

    *

    smottamenti bradisismi
    incrostazioni, nel magma
    semantico pulviscolare
    caotico nascente
    vedi tu forse qualcosa?
    Io niente. Niente di niente

    *

    chiedo chi sei chi sono
    e perché tu perché noi
    e noi due e perché perché
    non altri ma io e te
    -ed io da te-
    perché noi e l'altro
    l'altra da me e da te

    Così nell'arte del domandare
    sfinita muoio nello scortichìo
    delle mie futili parole inutili
    disperate sgorgoglianti
    arcane frantumate umilianti

    *

    niente addosso niente dentro
    iato silenzio sfinimento
    una quieta dissolvenza
    una funebre dissonanza
    vuoto di senso discrepanza

    *

    tu solo e sola anch'io
    vuota la stanza
    dilagante l'inappaganza
    manca il desiderio
    latita la danza

    *

    ti guardo non m'ascolti
    ti sento e non mi vedi
    è un dialogo fra ciechi
    visione fra sordi
    discorso d'animi dissolti

    *

    mio dolcissimo amante
    mio lutto, mio patèma,
    forse schiavo sei ancora
    e di me innamorato perso
    mio re dell'universo?

    *

    e si fa gioco e si fa alleanza
    e si canta ancora, io e te insieme
    gemelli disuguali, placide iene
    tu il torturatore ed io la torturata
    tu io principe ed io la fata

    *

    figlia tua bestia scannata
    puerile ribelle disonesta
    accoglimi ancora fra le tue braccia
    lesto che aspetti, fammi
    le fusa, su fammi la festa

    *

    il gioco ricomincia
    oppure è latitanza?
    sono sola, immota,
    e non conosco via
    lingua o danza

    *

    "da un tuo discorso
    da un tuo sospiro
    avulso monco tronco"

    accanisciti dai,
    vuoi farmi ruzzolare?
    Tanto non mi prendi
    Sarai tu stavolta
    a cadere, tu a farti male

    *

    bambina mia
    non si può fare
    lo sa, è proibito
    sarebbe un incesto

    Padre o amante
    -chiunque tu sia-
    per me questo
    è un sottile pretesto
    un invito manifesto


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